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SE048 SP - 1990

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Questo prototipo ha a che vedere con il rientro della casa del Biscione nel mondo della formula 1,infatti sul finire del 1986 l'Ing.Pino D'Agostino ipotizzò che per questa competizione si doveva sviluppare un motore V10,in luogo dei più famosi 8 e 12 cilindri,infatti il primo 10 cilindri della storia moderna di formula uno non fu quello di honda,ma bensì quello dell'Alfa. Il progetto fu autorizzato nel novembre del 1985,quando iniziò finalmente a girare sviluppava 583 CV.Questo propulsore era un 3.500c.c. composto da due bancate con apertura di 72°,inizialmente a 4 valvole fu poi studiata anche una versione a 5 valvole,nella sua ultima versione sviluppava 620CV,con una coppia di 39 Kgm a 9.500 giri/min. Ma in quel periodo,si chiusero i rapporti con la Ligier,quindi non ci fu nessun rientro in formula 1.
Il prototipo Alfa Romeo SE 048 è legato anche al nome Abarth,doveva correre nel campionato sport prototipi Gruppo C.ma purtroppo non girò neppure una volta in pista,tutti i dati di questo prototipo furono studiati in galleria del vento;la sua caratteristica principale era lo sfruttamento dell'effetto suolo.L'ing. Lunetta precisò che l'unica preoccupazione a quel punto era la sicurezza della monoposto,poiché l'effetto suolo e l'aerodinamica consentivano velocità e percorrenza delle curve superiori di quelle della formula 1.Ad un certo punto una decisione strana,la monoposto doveva utilizzare un 12 cilindri Ferrari,secondo i vertici per sfruttare le sinergie del gruppo,e qui i tecnici Alfa dovettero studiare una personalizzazione di questo V12 per farlo rientrare nei regolamenti del gruppo C.
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164 Proteo - 1991

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L' Alfa Romeo Proteo è un prototipo di coupé-cabriolet presentato dall'Alfa Romeo nel 1991 e disegnato da Walter De Silva. Con la Proteo il Biscione sperimentò le quattro ruote sterzanti e la presenza di un tettuccio ripiegabile totalmente trasparente. Nonostante il buon riscontro del pubblico l'auto non venne mai prodotta in serie, ma detterà le linee stilistiche della GTV del 1995.

La Protèo 164 è basata, come suggerisce il nome, sul telaio di Alfa Romeo 164 e il design della vettura è stato completato in meno di 18 mesi con un uso intensivo dell'informatica.
L'obiettivo era quello di creare una coupé molto aerodinamica, ma il tetto rigido può essere completamente retratto nel bagagliaio, una roadster prima del tempo, infatti! Il design esterno è parzialmente ispirato dalla recente ES30 (SZ).
Se il telaio è il 164, le dimensioni esterne della Protèo sono significativamente ridotte (415,5 centimetri di lunghezza e 181,2 centimetri di larghezza e un passo di 251 cm) rispetto al 164 (4,55 x).
Oltre al suo tetto retrattile, uno permanente a quattro ruote e trasmissione con differenziale Torsen di tipo retrotreno tramite un giunto di un giunto viscoso a caratteristica variabile con regolazione continua del gruppo e planetario ad alta pressione idraulica controllo elettronico! Distribuzione della coppia su ciascun asse è basata sui vincoli, automaticamente, garantendo una trazione ottimale in qualsiasi condizione di terreno.
Il motore di questo roadster è fornito dal "sport" blocchi, cioè il motore 3.0 litri V6 sviluppare il potere della melodia 260 CV a 7200 rpm con una coppia di 282 Nm a 5000 giri. La centralina elettronica è assegnato ad una Bosch Motronic M1.7. Con una massa in ordine di marcia di circa 1470 kg, questo proteomica ha permesso di girare a 250 km / h, per fare lo 0-100 km / h in 6 secondi e che vanno da 0 a 1000 m in 26,2 secondi!
Altra innovazione: il vetro (chiamato "Solextra") Protèo è l'isolamento! Ciò mantiene il calore all'interno in inverno ma anche per impedire la radiazione solare! E 'grazie ad un metallo sottile pellicola che il passaggio della radiazione infrarossa è stata limitata.
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155 GTA 6 - 1992

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Giulia GTA tra gli anni '60 e la recente 156 GTA, Alfa nato un altro GTA (Gran Turismo Allegerita) fatto la sua comparsa sui circuiti furtività nel 1992, ha vinto 17 delle 20 gare in cui ha partecipato ! La 155 GTA è stato progettato per funzionare su circuito e ha occupato tutto il fronte del palco del campionato italiano di autovetture nel corso del 1992 da Nicola Larini e Alessandro Nannini. A differenza della Giulia GTA era una "strada" modello comprese le versioni "circuiti" sono derivate, la 155 GTA è una versione che non ha vissuto una versione ufficiale "strada", e una speciale versione venduta nel 1995-1996 e disegnato da Zagato solo mercato giapponese (la 155 GTA-Z: una ventina di veicoli sono stati prodotti). Sembra che Zagato ha sviluppato la 155 GTA-Z, dopo il rifiuto di Alfa Romeo 155 GTA sul mercato un "percorso".
La versione prototipo della 155 GTA differisce molto poco al di fuori della versione pre-gara è la seguente: specchietti laterali sono diverse, c'è un solo tergicristallo sulla versione prototipo, elementi di fissaggio, cappottature motore non sono presente ... e questo è tutto! Per interni ... nessuna informazione!
Meccanicamente sono disponibili poche informazioni sul prototipo della 155 GTA. Tuttavia, la versione base di questa vettura è una grande serie. Questa è l'Alfa Romeo 155 e più precisamente la versione Q4. Questa particolare versione della 155 è dotata di trazione integrale e un motore turbo, queste due tecnologie è direttamente mutuato da cugino Lancia Delta Integrale
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155 Sport Wagon Q4 (GTA) - 1994

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Alfa Romeo 155 Sportwagon Q4 GTA è stata presentata al Salone di Ginevra 1994. E' stata una 155 Q4 con un body kit Zender.

Motore: 4 cilindri turbo 2000 cc
Potenza: 195 ch
Velocità massima: 225 kmh
0-62 h in 7 secondi
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Vittoria Castagna - 1995

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Castagna era un coachbuilder storico degli anni 20 e produceva le carrozzerie per Alfa Romeo e Lancia. Fu uno dei tanti grandi nomi a sparire nella storia come tanti altri carrozzieri famosi. Tuttavia Umberto Petra nel 1995 ha fatto rivivere il nome ed ha prodotto questo prototipo basato su SZ, progettato da Gioacchino Acampora. Questa automobile è stata introdotta al salone dell'automobile internazionale svizzero di Ginevra in 1995. L'automobile è stata chiamata “Vittoria„ come la figlia più anziana di Umberto.
Castagna afferma che il suo 3.0 rivisto e corretto sviluppa 320 bhp a 7.000 giri/min. (contro i 210bhp dell'automobile standard) mentre ancora manteneva la testa a singolo albero a camme originale. Il wishbone anteriore di Alfa il Romeo e la sospensione posteriore de Dion sono stati aggiornati con molle ed ammortizzatori più rigidi, nylon e cespugli congiunti rosa ed hanno modificato la geometria. I freni sono stati sostituiti con i dischi forati e le ruote sono state sostituite con delle 18 pollici.

motore: Alfa-Romeo, 6 cilindri, 3.0 litri, HP 320 a 7000 giri/min.
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Zender Progetto Cinque - 1995

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Hans-Albert Zender, noto elaboratore tedesco operante dagli anni sessanta, con questo Progetto 5 anticipa le future linee dell'Alfa Spider . Presentata al Frankfurt Motor Show del 1995 , questo concept roadster monta il motore 3000 V6 Alfa Romeo per la gioia degli Alfisti di tutto il mondo.
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Nuvola (I.DE.A) - 1996

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Il prototipo propone non solo un'idea di stile, ma un modo diverso di costruire automobili: partendo da un telaio meccanizzato autoportante, come un tempo. Grazie a questa architettura, infatti, sulla stessa base si potranno realizzare differenti carrozzerie e offrire una risposta molto articolata al pubblico, che è sempre più attratto dai modelli di nicchia.
La prima soluzione stilistica è del Centro Stile Alfa Romeo e propone una vettura che suscita forti emozioni. Si tratta di un corpo estremo, a due posti secchi, slanciato e aggressivo.
E' lungo 4286 mm e largo 1859 mm, ha un passo di 2600 mm e le carreggiate sono di 1577 mm l'anteriore e di 1602 la posteriore.
Le linee della carrozzeria hanno un andamento morbido che prende una consistenza più "nervosa" e "muscolare" sulle superfici dei parafanghi e delle fiancate.
Nell'insieme Nuvola propone qualche gradevole richiamo retrospettivo (dalla 8c 2900 alla 6c 2500 "Villa d'Este", dalla Giulietta Sprint Speciale alla 1900 Sprint) in una linea modernissima, dove la perfezione dei dettagli fa la differenza.
Come nel caso delle luci posteriori, sottili e orizzontali, che impiegano l'avveniristica tecnologia dei diodi luminosi, come i grandi pneumatici Michelin 235/40 ZR montati su cerchi da 18 pollici e con il battistrada scolpito con un disegno realizzato esclusivamente per Alfa Romeo, o ancora i paraurti inseriti nella carrozzeria (e quindi apparentemente inesistenti) che sottolineano la purezza della linea.
I modelli ritenuti più interessanti e in sintonia con lo spirito del Biscione, infine, potrebbero portare il marchio Alfa Romeo ed essere commercializzati attraverso la rete di vendita della Casa.
Nuvola, dunque è qualcosa di più; di una "concept car", di un esercizio stilistico. E' un dimostratore tecnologico che consente di sperimentare la possibilità di rispondere in tempi brevi e a costi ragionevoli alle mutevoli richieste del mercato in tema di vettura di nicchia e di fuoriserie. E' l'ideale capostipite di una nuova generazione di vetture sportive a tiratura limitata, che potrebbero essere anche molto diverse tra loro. Non a caso il modello è stato progettato, con gli stessi metodi di lavoro e le medesime tecniche impiegate nello sviluppo della auto di serie.
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Issima (Sbarro) - 1996

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Il Issima è un prototipo creato dalla Sbarro scuola. L'idea è nata da Franco Sbarro quando ha incontrato i funzionari del Centro Stile Alfa Romeo, che Walter de 'Silva è stato responsabile in quel momento. L'idea era quella di creare una supercar che simboleggia la reputazione di Alfa Romeo nel motorsport.
Il progetto è stato sviluppato attorno migliori motori Alfa Romeo del tempo, cioè, il 3.0 litri V6, 24 valvole. Ma per ottenere una supercar esclusiva, non un V6 ma 2 da utilizzare per raggiungere la potenza di 500 cavalli! Il Issima è un Alfa Romeo bimotore, come la Tipo A Bimitore 1931 o 1935. L'accoppiamento dei due motori è ottenuta attraverso una forza della presa di forza attraverso il carter dell'olio. Il telaio è preso in prestito da un Alfa, ma si basa su tecnologie esistenti "struttura duale" sviluppata e brevettata da Franco Sbarro, che fornisce una rigidità esemplare, pur mantenendo un peso ragionevole al dispositivo, è al massimo 1200 kg. Le sospensioni sono derivate da quelle utilizzate per i 155 DTM e la porzione valvola è stata affidata a Brembo. L'aspetto generale della vettura è quella di una "Barchetta" rigorosa 2-posti, senza tetto. L'auto misura 3,8 m di lunghezza con un passo di 2,66 m ed una larghezza massima di 1,7 m in avanti e 1,8 m di poppa. Le ruote, di aspetto abbastanza classico, cinque fori sono stati creati dalla società di Antera (8,5 "x 19" anteriore e 11 "x 19" posteriore).
Le porte della Issima aprire la strada "farfalla" e si adattano perfettamente allo stile della vettura superlativa. Il lungo cofano, che contiene due motori uno dietro l'altro, ha un frontale che ricorda la églament Nuvola, presentati in questo anno 1996!.
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Scighera - 1997

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L’Alfa Romeo Scighera è stata una concept car progettata e costruita dall’Italdesign nel 1997. Era una coupé a due posti.
La Scighera derivava dalla 164 ed aveva la carrozzeria e la struttura del telaio in alluminio e fibra di carbonio. Era mossa da un motore Alfa Romeo biturbo V6da 2959 cc di cilindrata, e poteva accelerare da 0 a 96,6 km/h in 3,7 secondi. Aveva una potenza di 400 hp a 7500 giri al minuto che permetteva alla vettura di raggiungere la velocità massima di 299 km/h. Il propulsore era centrale e la trazione era integrale. Quest’ultima derivava dall’Alfa Romeo 155. Il cambio era a sei rapporti manuale.
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Scighera GT -1997

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Alfa Romeo, finito lo spettacolo con l'introduzione di Alfa Romeo Scighera GT, una versione di questa supercar era pronto a competere in pista. Pannelli in alluminio sono stati sostituiti con pannelli in fibra di carbonio e il tetto, in questo caso non era rimovibile. Hanno anche installato uno spoiler gigantesco e decorazione di guerra di tutti i veicoli appositamente attrezzati per competere.
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Sportut Bertone - 1997

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Dardo (Pininfarina) - 1998

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Il Dardo, spider concepito sulla base meccanica dell’Alfa Romeo 156, rappresenta ancora una volta la passione Pininfarina per l’oggetto-automobile, la ricerca di espressioni formali innovative, una ricerca che si è indirizzata in omaggio al 67° Salone Internazionale dell’Automobile di Torino – Terza Rassegna Mondiale dello Stile, ad un marchio come l’Alfa Romeo, che incarna alcune delle più belle qualità dell’auto italiana: la sportività, la fantasia, la tecnologia, le prestazioni.
Il Dardo si inserisce nella lunga tradizione di collaborazione della Pininfarina con l’Alfa Romeo.
In tutto, sono state realizzate circa cento Alfa Romeo Pininfarina: soffermandoci in particolare sugli spider, dagli anni Cinquanta a oggi tutti questi modelli sono il frutto della collaborazione industriale e di design con la Pininfarina. Dalla Giulietta Spider degli anni Cinquanta allo Spider Duetto degli anni Sessanta, commercializzato per 27 anni, allo Spider Alfa del 1994: tutti hanno rappresentato e rappresentano, ognuno nel suo tempo, un elemento di forte innovazione tecnica ed estetica rispetto al modello precedente.
Anche il Dardo non si ispira a vetture del passato, ma interpreta in modo innovativo il tema “spider” Alfa ispirandosi allo spirito sportivo, alla classe e alla particolare personalità del marchio del Portello.
In sintesi, il Dardo, basato sulla meccanica V6 Alfa Romeo di 2.5 litri, è una barchetta biposto lunga 438,5 cm, larga 179,5 cm e alta 125 cm, connotata da tratti di grande suggestione: il marchio Alfa Romeo, in primo piano, a chiudere l’imponente cofano motore, a guisa di punta di freccia, il gioco delle linee sulla cintura e sulle fiancate, il disegno della parte posteriore, che riprende il dominante tema del triangolo, le ruote di notevoli dimensioni, i gruppi ottici di nuova concezione.
Nelle intenzioni della Pininfarina il nome Dardo dovrebbe ben adattarsi allo studio di forma, presentato al 67° Salone di Torino, che svolge in maniera innovativa il tema della vettura sportiva aperta, a due posti, sia essa “spider” o “barchetta” o “roadster’’.
Sulla base della piattaforma della 156, con il passo lievemente accorciato (cm 254 contro 260), e utilizzando la medesima impostazione architettonica (trazione anteriore) e il motore V6 24V di 2.5 litri (140 kW), il nuovo studio Pininfarina si presenta come una barchetta biposto dalle dimensioni contenute (438,5×179,5×125 cm) e dalla forma dinamica e originale, caratterizzata da una prorompente personalità. L’aspetto del Dardo rappresenta in modo evidente una rottura con gli schemi classici delle vetture aperte: si ricollega allo spirito dell’auto sportiva italiana e si richiama in modo innovativo alla tradizione della Pininfarina che, con le Alfa Romeo Giulietta Spider e Duetto prima e l’Alfa Romeo Spider poi, ha impresso una svolta determinante a tutto il settore. Si tratta di una forma complessa che nello slancio delle linee e dei morbidi volumi pone in evidenza soprattutto l’appuntita parte frontale, le tre linee di raccordo fra il marchio e il grande parabrezza, il parafango anteriore e lo spoiler, la fiancata e la ruota posteriore e che richiama, in un gioco fascinoso, il disegno del triangolo, presente sul davanti, sui fianchi e sul retro della vettura, sormontato dalle due cupolette poste dietro ai sedili del pilota e del passeggero.
Il vano bagagli è posto sotto lo spoiler posteriore.
Con il Dardo la Pininfarina ha inteso realizzare uno studio di forma che, anticipando tendenze stilistiche, offra una interpretazione nuova di un genere di auto da sempre chiamato ad appassionare il pubblico.
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Monoposto Spider - 1998

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Il Monospider è una creazione del Centro Stile Alfa Romeo. Questo prototipo è stato realizzato sotto la diretta supervisione di Walter de 'Silva.
Come il nome indica chiaramente, il Monospider è una monoposto spider! Lo scopo era quello di ottenere una visione di un personaggio ragno futuro potrebbe essere molto atletico. Alfa non ha imposto i suoi vincoli ai progettisti. Questo ragno è basata sul telaio di Alfa Romeo GTV, che ha assunto l'aspetto generale. Le dimensioni sono piuttosto ridotte (429 x 178 x 132 cm). Il motore scelto è il 3 litri V6 aumentato a 169 KW (230 CV). La Monoposto si siede su 225/45/ZR17 pneumatici montati su cerchi arrotondato a 7 rami.
Se la parte anteriore di questo ragno non è molto diverso da quello del GTV, come abbiamo appena visto un GTV "Tune" con uno spoiler più pronunciato nei rilievi e un labbro inferiore, scuro, appeso bene lì.
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145 Avventura - 1998

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Bella (Bertone) - 1999

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Un prototipo di coupé sportivo realizzato su base Alfa Romeo 166, in grande stile. Con l'Alfa Romeo Bella, presentata al Salone di Ginevra del 1999, Bertone rilancia una tradizione di granturismo su base Alfa che ha segnato gli anni Cinquanta e Sessanta: l'Alfa Romeo Giulietta Sprint, il coupé Alfa GT, il coupé Alfa Montreal.
Con Bella Bertone torna al coupé 2+2, dunque, ma introduce importanti novità. I sedili posteriori sono due posti veri, comodi e profilati. E per venire incontro alle esigenze di spazio e all'abitudine degli acquirenti europei o americani di usare i posti posteriori delle auto sportive come bagagliaio aggiuntivo, Bertone ha introdotto una soluzione inedita che consente di ampliare il vano bagagli. I sedili posteriori si riposizionano e lo spazio creato consente di trasportare persino una tavola da surf o una bicicletta.
Ma la funzionalità di questa soluzione non va a discapito del carattere, che si impone con forza nelle linee tese e sportivissime. La carrozzeria dell'Alfa Romeo Bella appare quasi come una scultura monolitica che dà massima evidenza ai temi grafici del disegno. Il cofano anteriore è teso e di grandi dimensioni, controbilanciato dai trattamenti molto compatti e avvolgenti del volume posteriore. Lo scudetto Alfa, scolpito nel cofano motore, dà origine alle linee che caratterizzano l'intera vettura. Il parabrezza è integrato con i vetri laterali senza interruzioni, un cockpit quasi aeronautico.
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Centauri Spider - 1999

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Centauri spider il fascino del futuro Il gruppo Fiat organizza stage di tre mesi per stilisti provenienti da tutto il mondo Una spider emozionante, di grandi prestazioni, una concept car del tutto originale. Si chiama Alfa Centauri e costituisce il primo risultato di un' innovativa esperienza fatta da alcuni giovani designer (Jose' Ignacio Aguirre, spagnolo, Alessandro Dambrosio, italiano, Daniele Goglione, italiano, Marco Lambri, italiano, Toru Odagiri, giapponese, Andreas Wuppinger, austriaco) all' Adus, Advanced Design University Stages di Arese. Questi giovani stilisti hanno interpretato il concetto della sportivita' evoluta per Alfa Romeo, in uno stage durato tre mesi. Per dare ai giovani l' opportunita' di confrontarsi e di trovare nuovi stimoli alla creativita' , e' nato ad Arese (all' interno dell' Ente Innovazione e Sviluppo Design di Fiat Auto) l' Adus, un dipartimento che organizza stages formativi per stilisti emergenti.
Tra questi viene poi individuato il concept da realizzare in scala reale. Il tema sul quale hanno lavorato gli stilisti che hanno esposto al Motor Show di Bologna e' stata la "sportivita' evoluta". Il modello realizzato in scala e' lo spider Alfa Centauri che, attraverso un gioco complesso e raffinato di allusioni, da un lato ricorda la gloriosa tradizione dell' Alfa Romeo in questo settore, dall' altro propone affascinanti soluzioni che guardano al futuro. L' elemento che caratterizza la nuova spider e' la spiccata simmetria (anche delle linee interne) della carrozzeria a sottolineare uno dei contenuti piu' innovativi del veicolo, il volante posizionabile sia a destra sia a sinistra. I sedili sono avvolgenti, a conformazione anatomica personalizzabile. Il telaio e' in profilato di alluminio con una scocca abitacolo in lega leggera e il roll - bar e' del genere a fuoruscita automatica in caso di ribaltamento. Tra le peculiarita' di Alfa Centauri il retrovisore - monitor sulla plancia e la telecamera sulla parte posteriore. La copertura della carrozzeria della vettura e' ridotta al minimo indispensabile e il cofano lascia intravedere il motore, un classico Alfa Romeo 3.0 V6 24V longitudinale, a sottolineare il carattere esuberante di quest' auto sportiva. La trazione e' sulle quattro ruote e il cambio automatico Sportronic ha i comandi sul volante.
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http://www.youtube.com/watch?v=PkjYaBh5l2o Dedicato agli alfisti di ieri, oggi e domani!!
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