Dardo (Pininfarina) - 1998
Il Dardo, spider concepito sulla base meccanica dell’Alfa Romeo 156, rappresenta ancora una volta la passione Pininfarina per l’oggetto-automobile, la ricerca di espressioni formali innovative, una ricerca che si è indirizzata in omaggio al 67° Salone Internazionale dell’Automobile di Torino – Terza Rassegna Mondiale dello Stile, ad un marchio come l’Alfa Romeo, che incarna alcune delle più belle qualità dell’auto italiana: la sportività, la fantasia, la tecnologia, le prestazioni.
Il Dardo si inserisce nella lunga tradizione di collaborazione della Pininfarina con l’Alfa Romeo.
In tutto, sono state realizzate circa cento Alfa Romeo Pininfarina: soffermandoci in particolare sugli spider, dagli anni Cinquanta a oggi tutti questi modelli sono il frutto della collaborazione industriale e di design con la Pininfarina. Dalla Giulietta Spider degli anni Cinquanta allo Spider Duetto degli anni Sessanta, commercializzato per 27 anni, allo Spider Alfa del 1994: tutti hanno rappresentato e rappresentano, ognuno nel suo tempo, un elemento di forte innovazione tecnica ed estetica rispetto al modello precedente.
Anche il Dardo non si ispira a vetture del passato, ma interpreta in modo innovativo il tema “spider” Alfa ispirandosi allo spirito sportivo, alla classe e alla particolare personalità del marchio del Portello.
In sintesi, il Dardo, basato sulla meccanica V6 Alfa Romeo di 2.5 litri, è una barchetta biposto lunga 438,5 cm, larga 179,5 cm e alta 125 cm, connotata da tratti di grande suggestione: il marchio Alfa Romeo, in primo piano, a chiudere l’imponente cofano motore, a guisa di punta di freccia, il gioco delle linee sulla cintura e sulle fiancate, il disegno della parte posteriore, che riprende il dominante tema del triangolo, le ruote di notevoli dimensioni, i gruppi ottici di nuova concezione.
Nelle intenzioni della Pininfarina il nome Dardo dovrebbe ben adattarsi allo studio di forma, presentato al 67° Salone di Torino, che svolge in maniera innovativa il tema della vettura sportiva aperta, a due posti, sia essa “spider” o “barchetta” o “roadster’’.
Sulla base della piattaforma della 156, con il passo lievemente accorciato (cm 254 contro 260), e utilizzando la medesima impostazione architettonica (trazione anteriore) e il motore V6 24V di 2.5 litri (140 kW), il nuovo studio Pininfarina si presenta come una barchetta biposto dalle dimensioni contenute (438,5×179,5×125 cm) e dalla forma dinamica e originale, caratterizzata da una prorompente personalità. L’aspetto del Dardo rappresenta in modo evidente una rottura con gli schemi classici delle vetture aperte: si ricollega allo spirito dell’auto sportiva italiana e si richiama in modo innovativo alla tradizione della Pininfarina che, con le Alfa Romeo Giulietta Spider e Duetto prima e l’Alfa Romeo Spider poi, ha impresso una svolta determinante a tutto il settore. Si tratta di una forma complessa che nello slancio delle linee e dei morbidi volumi pone in evidenza soprattutto l’appuntita parte frontale, le tre linee di raccordo fra il marchio e il grande parabrezza, il parafango anteriore e lo spoiler, la fiancata e la ruota posteriore e che richiama, in un gioco fascinoso, il disegno del triangolo, presente sul davanti, sui fianchi e sul retro della vettura, sormontato dalle due cupolette poste dietro ai sedili del pilota e del passeggero.
Il vano bagagli è posto sotto lo spoiler posteriore.
Con il Dardo la Pininfarina ha inteso realizzare uno studio di forma che, anticipando tendenze stilistiche, offra una interpretazione nuova di un genere di auto da sempre chiamato ad appassionare il pubblico.