Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

Messaggio da leggere da ZeroAlfa »

Nel numero di marzo 2010, l'illuminatissimo e intelligentissimo (ehm...) Raffaele Laurenzi, direttore di Ruoteclassiche, si è trascinato in una fantasmagorica analisi sulla situazione dell'Alfa piena zeppa di banalità e luoghi comuni, con voli pindarici che saltano allegramente dagli slogan anarchici che 200 anni fa erano del francese Piere-Joseph Proudhon alla dottrina calvinista che sarebbe l'anima della Germania sino anche alla politica fiscale dell'Italia degli anni Ottanta. Tutto si traduce nella geniale intuizione delle ultime tre righe dell'editoriale: gli alfisti devono mettersi il cuore in pace, perché l'Alfa Romeo è morta e sepolta e non potrà mai più essere quella di una volta. Di chi è la colpa? Ma OVVIAMENTE della 164, della 155 e della 146. E, sottinteso, di tutte le loro eredi, passate presenti e future...
Per cui, pure tutti gli altri non credano di potersela cavare restandone fuori! :D

Ruoteclassiche si rivolge ad un pubblico che VUOLE sentirsi ripetere queste cose: Ruoteclassiche campa su di loro e sui loro raduni. E dunque non può che scrivere 'ste cose. Salvo poi beatificare qualche pagina più in là uno dei più grandi cessi automobilistici mai partoriti dall'Alfa: l'Alfa 90 con la sua originalissima linea, col suo impianto elettrico da modellino Polistil, con la sua quinta marcia di riposo e, soprattutto, con le sue appena 40.000 unità vendute nei 3 anni (tre!!) di commercializzazione. Ergo... viva la 90 e a morte 164, 146 e 155!!! Mavaff... PUAH!! :censored:

Da parte mia, mi sono limitato a scrivere due paroline via mail al direttore... Senza star lì a discutere e argomentare, perché se tu ad un pazzo dai del pazzo, lui ti risponderà che il pazzo sei tu. Inutile stare a discutere con un idiota: ti trascinerebbe al suo livello e poi ti batterebbe con l'esperienza. Mi sono quindi limitato a prenderlo allegramente per i fondelli, ringraziandolo per avermi finalmente fatto capire dopo 11 anni quale grande cesso ho in garage. Vorrà dire che mi toccherà venderlo (sì, come no...) per fare il salto di qualità acquistando una superba ed eccezionale ALFA 90!!! :lol:
Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/03/2010, 20:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

Messaggio da leggere da tony-gt »

Assurdo, non ci sono parole, cmq come dici tu è inutile discutere, è una rivista che ha determinati lettori e quindi deve per forza di cosa, per continuare a vendere il giornale, sparare certe fesserie.

che peccato però dover leggere queste assurdità, uno si apsetta che chi cura queste riviste sia onesto e non pensi solo a far contenti i propri lettori ( e quindi venderee di più) che voglio sentirsi dire queste cose :hurted:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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toccatemi tutto ma non la mia 164! (18 anni di onorata carriera prima della 166)

tutti i modelli mensionati dall'articolo sono tutte quelle vere auto che presentano il gene Alfa Romeo, auto che hanno fatto la storia e che tutt'oggi non si "rifiutano" di girare allegramente per le nostre città, tutta questa critica non mi sembra abbia molto senso...
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Purtroppo, sono le cose che si leggono in giro per la rete da mattina a sera. Ruoteclassiche non fa che cavalcare l'onda, per di più alimentandola invece di approcciarsi a certi temi in modo trasparente e ragionato. Personalmente, io c'ho fatto ormai il callo, anche se è innegabile che certe parole danno fastidio. Al di là di tutto, poi, allucinante è vedere come non solo si butti fango sulla produzione recente, ma anche su quella futura.

"Spiacenti, ma dobbiamo essere realisti: quei tempi non torneranno mai più. (...) Rassegnamoci all'idea che le Alfa non potranno più vantare, in campo tecnico e prestazionale, la superiorità che le varie 1900, Giulietta e Giulia avevano sulla concorrenza. Quel passato è stato consegnato alla storia e resterà grande nei nostri ricordi, quando potremo evocarlo nelle manifestazioni di auto d'epoca."

E poi la conclusione a cui ho accennato prima.

"Ma per portare un marchio fuori dalla crisi bisogna crederci, investirci un sacco e azzeccare almeno un'intera generazione di modelli, uno dopo l'altro, con la stessa precisione con cui Duilio Loi assestava i suoi ganci sul mento del portoricano Carlos Ortiz fino a strappargli il titolo mondiale Welter. I colpi che l'Alfa-Fiat assestò alla concorrenza furono invece la 164, la 155 e la 146. Alto che i ganci di Loi. Buffetti."

Per decenni ho visto snobbata l'Alfetta... Una volta mi si disse pure che con l'Alfetta la qualità Alfa Romeo era già scaduta e che l'ultima vera Alfa è stata la Giulia. Mi sa che questi presunti "puristi" hanno da mettersi d'accordo. Insomma, quando è morta l'Alfa Romeo? Uno, anni fa, mi sosteneva che l'Alfa era morta con la 1900 (nel 1950), quando venne presa la decisione di far diventare l'Alfa Romeo un marchio per tutti adottando per la prima volta la scocca portante e spostando la propria attenzione sui piccoli 4 cilindri. Altri dicono che l'Alfa è morta nel 1972, con l'arrivo dell'Alfasud che introduce la trazione anteriore (e che invece altri santificano per via dei motori boxer!) e dell'Alfetta che dà addio alla meccanica Giulia. Poi, i soliti che dicono che l'Alfa muore dopo la 75 (la 90, l'Arna e la 6, stranamente, questi non se le ricrdano mai...). E infine, adesso si sta iniziando già a dire da qualche parte che con l'addio alla 147 l'Alfa è morta, perché non ci sono più i quadrilateri all'avantreno.

Insomma, ma 'sta benedetta Alfa quante volte è morta??? Qui mi sa che ognuno si ritaglia la "vera Alfa Romeo" a proprio uso e consumo. Una cosa mai riscontrata nel mondo degli appassionati d'auto. Che bello... Per lo meno siamo originali pure nel farci male.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Tranquillo fra un po si dira che l'alfa e' morta con la nuova giulietta. L'alfa muore ogni volta che esce un modello con qualcosa di diverso rispetto al precedente, se avessimo continuato a produrre la giulia per 50 anni sarebbero tutti contenti. :doh:
Zeroalfa non posso che darti ragione ma che ci vuoi fare? Per me un'alfa e' un'auto che ti fa battere il cuore anche soltanto vedendola in foto e la mia ci riesce benissimo come tutte, non sai quanto mi manca ora che e' dal carrozziere.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Infatti. E' incredibile ma è così: per evitare problemi, si dovrebbe evitare qualunque modifica o innovazione. Però stando così le cose, vien da pensare che certe "alzate d'ingegno" di Marchionne che minaccia di tagliare i fondi all'Alfa non sono poi così folli... Insomma, ma se qualunque cosa si fa si dice sempre che viene fuori una fiat ricarrozzata, allora forse è effettivamente meglio mollare tutto e pensare a fare solo le fiat!!

Rapido OT: ma che è successo alla Mito? Perché è dal carrozziere? :???:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Guarda non sai quante ne sento io tutti i giorni con sto fatto della punto ricarrozzata, ma che vogliamo farci comincio a pensare che la condanna dell'alfa romeo sono proprio gli alfisti.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Ragazzi stavo leggendo i commenti sulla giulia che ho letto da un articolo di quattroruote che mi e' arrivato per email, e i commenti sono sempre i soliti non e' una vera alfa, e' un'auto ricarrozzata, i veri alfisti sono altri, un vero alfista non la degnerebbe neanche di uno sguardo, ma e' mai possibile che non ci possiamo liberare di sta storia? secondo me chi si informa su internet interessato a comprarla viene indotto a scegliere un'altra auto proprio da questi elementi. Vi giuro che mi sto deprimendo troppo.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Purtroppo bisogna farsene una ragione: questa storia non finirà mai. Mai. Sono sempre le solite parole, i soliti ragionamenti, le solite idee. Diciamo che ormai certe espressioni sono diventate un modo di dire: i modi di dire girano, ma alla fine solo gli idioti o i faziosi (che poi sono la stessa cosa) le prendono in considerazione. Guarda la tua Mito: quanti sono quelli che scrivono in giro su internet sempre la solita cosa (evviva l'originalità): puah, è una punto ricarrozzata!! Ormai, quando esce una nuova Alfa, non si dice più: è brutta, è bella, va bene, va male... Sì, magari lo si dice, ma lo si dice solo sulla base di una considerazione che sta sempre alla base di ogni parola: è un'Alfa, non è un'Alfa. Insomma, alla fine, i giudizi che leggi sono sempre e solo giudizi falsati dalla solita faziosità dei non alfisti e (ancora peggio) di quelli che si sentono inviati in terra personalmente da Zeus con la missione di diffondere il sacro verbo del VERO alfismo. In definitiva, sono poveretti, frustrati da chissà cosa e per chissà quale motivo.
Ci siamo passati tutti. Ci sono passato io con la 146, ci saranno passati quelli con la 147, ci stai passando tu con la Mito, ci passeranno quelli con la Giulietta e così via... sino alla notte dei tempi.
Posso solo dirti una cosa: futtitìnni!! :D A te piace la Mito o la Giulietta? E allora goditele senza pensieri. Dicono che la Mito è una Punto ricarrozzata? Beh, da come vende, mi sa allora che 'sta ricarrozzatura è riuscità molto bene. Il resto sono chiacchere. Ripeto: futtitìnni, non si può piacere a tutti. E poi, tanti nemici... tanto onore! :ya:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Percarita dopo tutte le soddisfazioni che mi ha dato ci mancherebbe che mi lascio influenzare sul suo giudizio da quattro scappati di casa. La cosa che mi da fastidio e' che ormai le cose vengono dette chiaramente senza sapere di cosa si sta parlando, ma per sentito dire, ripetendo delle frasi fatte che si sentono qua e la', e questo e' molto triste.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Sapete che c'è? C'è che, dopo la mia prima mail, ho instaurato con il direttore di Ruoteclassiche un fitto e cordiale scambio epistolare e, alla fine, ci siamo salutati con affetto e stima reciproci. Credo che le mie mail e i ragionamenti in esse proposti lo abbiano spinto a riflettere un po' più consapevolmente sulle cose da lui scritte in quell'editoriale e ha finito per chiedermi il consenso a utilizzare alcuni pensieri da me espressi nelle mail come spunto di riflessione per un altro eventuale futuro editoriale sul tema. Decisamente interessante.


P.S.: grazie 146 mia, buona e brava anche quando dormi in garage e 1200 km di distanza... :nzz:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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wow, tienici aggiornato, sono sicuri che spunterà un bell'articolo al riguardo
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Ti spiacerebbe inviarmi alcune di queste email che gli hai mandato per farlo riflettere? mi piacciono i tuoi ragionamenti anche perche ne sai molto piu di me.
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Dario se ti va, il forum sarà ben lieto di ospitare le tue email :beer:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Vedo che questo topic e molto frequentato dai soci e frequentatori di questo forum che parlano di tutto tranne del difendere a spada tratta da tutto (italiani) e da tutti (crucchi e compagnia) il mondo Alfa Romeo. :cop:
Siamo sempre i tre cavalieri dell'arca perduta, o meglio dell'alfa perduta. :lol: :lol:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Ma come di tutto tranne difendere l'alfa dai crucchi ? noi parliamo proprio di quello.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Si pietro ma siamo sempre i soliti tre, tre somari e tre briganti, sempre tre! :fifi: :lol:
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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E che ci vuoi fare. Io continuerei anche se fossi solo. Se si deve migliorare lo facciamo noi non c'e' bisogno di andare a chiedere ai crukki.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Ma state zitti, voi due lattanti! Ma che volete riparare te con quella Punto e te con quel cassone!! Mettetevi in coda, perché prima ci sono io con la mia Tipo e con la mia Tempra... Modestamente, ho quasi 12 anni di esperienza, io!! :fifi:

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Inviato: venerdì 5 marzo 2010 19.27
Oggetto: ...grazie di cuore, Ruoteclassiche!!

Gentile Raffaele Laurenzi ,

oggi è un giorno importante: è stato il giorno (che, in tutta sincerità, fino a ieri credevo non sarebbe mai arrivato!) in cui, per l'ultima volta, dopo più di vent'anni, ho fatto di Ruoteclassiche un mio fedele e piacevole compagno di lettura.

Alfista dalla nascita e felicissimo possessore di un'Alfetta, di una Giulia, di una 146 e di una 156, ho finalmente compreso di non aver capito nulla nella vita. Decisamente illuminante è stato il Suo ultimo editoriale, per cui La ringrazio di avere allegramente offeso la mia bella 146, insieme alle sue altrettanto belle sorelle di ventura (la 155 e la 164).

Ergo, avendo solo grazie a voi scoperto di non aver capito proprio nulla nella vita automobilistica, non mi sento più degno di appartenere alla schiera dei vostri nobilissimi e competentissimi lettori. Chiedo venia per aver così a lungo oltraggiato le vostre sacre copertine, evidentemente degne solo di alfisti..."puri" e "crudi" e vi saluto, ritirandomi in buon ordine e augurandovi buona fortuna: del resto, tra il trascorrere piacevolmente qualche ora in vostra compagnia e divertirmi sul mio... "buffetto", non posso che scegliere la seconda alternativa. Diversamente, come potrei continuare a guardare negli occhi... anzi, nei fari... la mia piccola 146? Proprio non se lo meriterebbe di essere presa in giro. Non trova? Grazie ancora di tutto, le nostre strade di appassionati si separano qui.

Un cordiale lampeggio!

D.B.

FOTO ALLEGATA: Immagine


Nota: la Giulia,in raltà, l'ho venduta poco più di un anno fa, poco prima di iscrivermi al SAC... ma ho voluto metterla lo stesso nel mazzo. =D
Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/12/2010, 20:29, modificato 1 volta in totale.
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Da: DirettoreRCL <redazione@ruoteclassiche.it>
Oggetto: I: ...grazie di cuore, Ruoteclassiche!!
Data: Lunedì 8 marzo 2010, 14:31


Ricambio il saluto. Temo tuttavia che lei abbia interpretato male. Che i modelli citati non fossero assolutamente all’altezza della concorrenza è un fatto assodato, accettato da tutti i critici e dimostrato dai dati di vendita in Europa. Ma poi che c’entra?: il valore storico di un’auto non ha alcun nesso con il successo commerciale che essa ebbe da nuova. Personalmente, non avrei mai comprato, per esempio, un’Alfa 6 o una Lancia K Coupé nuove, ma oggi vorrei averle entrambe in garage.

Cordialmente,

Raffaele Laurenzi


Editoriale Domus
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e-mail: redazione@ruoteclassiche.it
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Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/12/2010, 20:33, modificato 2 volte in totale.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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La ringrazio per avermi comunque risposto, anche se in completa discordanza dalle mie idee. Le rende onore.

Aggiungo solo una piccola nota personale: anche ammesso che "esperti" e "critici" abbiano tutti bocciato - per esempio - il progetto 930 (il che è tutto da dimostrare, QUATTRORUOTE e AUTO dell'epoca in primis...) e che 145 e 146 (soprattutto nelle loro seconda e terza serie) non fossero all'altezza di una Golf III dell'epoca (anche questo è tutto da dimostrare, perché l'auto perfetta non esisterà mai ed a un pregio dell'una corrisponderà sempre un pregio dell'altra e viceversa), in ogni caso - strano, ma vero! - c'è anche chi è abituato a cercarsi la verità da solo, senza andarla a cercare tra critici ed esperti (o presunti tali). Io, purtroppo o per fortuna, sono tra questi. Del resto, la storia è costellata pure di critici che hanno distrutto scrittori, registi, cantautori... La "critica" non è verità rivelata da accogliere dogmaticamente. Come non sono verità rivelate neanche le idee di quelli che la 145, la 146, la 155 e la 164 le hanno apprezzate, amate e le ricordano con grande piacere. E, mi creda, visto che da 15 anni faccio vita di club (alfista), penso di poter oggi dire che sono molti più di quanto Lei possa immaginare.

La vostra (di voi in quanto redazione) libertà di opinione è ovviamente sacra, ma forse non sarebbe male, ogni tanto, domandarsi se ciò che si scrive, e anche... il modo in cui lo si scrive, possa o meno offendere la passione di qualcuno. Ma, guardi, dico questo così, con assoluta leggerezza e con la piena consapevolezza che comunque la Sua visione delle cose resterà completamente inalterata.

Da parte mia, resterò nella consapevolezza di continuare fortemente a voler far parte della serie B degli alfisti. Non tra quelli che si auto-incoronano "veri" alfisti e che fanno a gara per stabilire quando l'Alfa è morta. Pensi che una volta ho assistito ad un bel siparietto di "veri" alfisti: uno diceva che l'Alfa era morta nel 1986, con il passaggio alla Fiat; un altro affermava che era morta nel 1972, con l'abbandono della meccanica Giulia e il passaggio alla meccanica Alfetta; un altro ancora diceva invece che l'Alfa era morta addirittura nel 1950, con l'arrivo della scocca portante, con la maggiore attenzione dedicata ai piccoli 4 cilindri (cioè con la 1900 del 1950) e con l'affermazione della filosofia dei grandi volumi di produzione; un altro sosteneva, da parte sua, che l'Alfa era sì morta nel 1972 ma non per colpa dell'Alfetta, bensì dell'Alfasud... Insomma, ma questa vostra benedetta "vera" Alfa quante volte sarebbe morta?

No, non tra questi. Io preferisco starmene in serie B, tra una Giulia e una 146, tra un'Alfetta e una 156, magari continuando a riflettere ancora un po' sul fatto che l'Arca di Noè la costruì un dilettante mentre sul Titanic lavorarono i grandi esperti. Mutatis mutandis...

La ringrazio ancora, comunque, per l'attenzione e il tempo dedicatomi.

Un cordiale saluto e buon lavoro,


D.B.
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Da: DirettoreRCL <redazione@ruoteclassiche.it>
Oggetto: I: I: ...grazie di cuore, Ruoteclassiche!!
Data: Martedì 9 marzo 2010, 14:09


Mi permetta di intervenire ancora una volta, perché – come avrà capito – anch’io mi sento molto coinvolto, in quanto appassionato di automobili, italiane in particolare. Il parere delle riviste automobilistiche si basa su un test di breve durata con l’obiettivo principare di valutare prestazioni e comportamento.

Diversa è l’opinione che concessionari, meccanici e pubblico formulano a distanza di tempo, quando le vendite e i punti deboli di un modello possono fornire dati statistici attendibili.

Ecco perché Quattroruote, per esempio, ha da tempo una rubrica chiamata “Rapporto affidabilità”, redatta appunto sulla base di dati statistici.

In quanto all’Alfa non è morta; è cambiata, si è adeguata al mercato, ma ha perso le sue peculiarità. A mio parere, ciò è avvenuto a poco a poco e non è possibile stabilire un momento precisto. Credo che questo processo sia iniziato prima dell’avvento della Fiat.

Ciò era inevitabile. Provi a confrontare le caratteristiche delle automobili moderne con quelle che vantavano le macchine degli anni Sessanta-Settanta. A parità di cilindrata, le potenze oggi sono livellate, le dotazioni pure; la stragrande maggioranza dei modelli, italiani o tedeschi, giapponesi o coreani, seguono la stessa impostazione meccanica: motore trasversale, quattro cilindri in linea, raffreddamento ad acqua, distribuzione a camme in testa, trazione anteriore, avantreno McPherson (che si sta diffondendo anche al retrotreno), una piattaforma comune su cui sviluppare le varianti a uno-due-tre volumi e station wagon. Negli anni Sessanta, sebbene l’offerta di modelli fosse infinitamente inferiore, lei poteva trovare modelli a motore posteriore o anteriore, a trazione anteriore o posteriore; c’erano motori a quattro cilindri a V (Lancia Fulvia, Ford Taunus 12M), a quattro cilindri contrapposti (Lancia Flavia, Alfasud, Maggiolino…), a quattro cilindri in linea, raffreddati ad aria o ad acqua; c’erano i bicilindrici (in linea, contrapposti o a V); anche in materia di sospensioni non vi era uno schema predominante come è oggi il McPherson per le ruote anteriori. L’Alfa Romeo, per essere competitiva, si è adeguata. In altre parole si è “appiattita” sugli schemi dominanti.

A mio parere, la sola proposta davvero innovativa, oggi, è l’auto ibrida come la Prius , che ha prezzo e prestazioni paragonabili a quelli di un’auto tradizionale.

Torniamo all’Alfa Romeo. La 164, 155, e 145 erano buone macchine (la prima in particolare), ma sul mercato hanno pagato il prezzo di un’immagine già scolorita e dei troppi compromessi in sede di progetto (basti pensare al passo della 155, lo stesso della “Tipo”, e alle piccole dimensioni delle ruote per risparmiare sulle gomme…). La Fiat non è poi stata in grado di sostenere il ritmo della concorrenza nell’aggiornamento dei modelli: La 159 non ha saputo replicato il successo della 156, così come la K non ha saputo raccogliere il testimone della Thema; e la 166 è piaciuta meno della 164...

Il problema è che, diversamente dal passato, la Fiat non ascolta il parere dei concessionari, che invece hanno il polso del mercato e capiscono al volo se un modello si vende o sarà un flop. Se la Fiat avesse presentato ai concessionari il prototipo della K Coupé, stia certo che questi l’avrebbero bocciato senza appello e magari avrebbero convinto la Fiat a mettere in produzione il bellissimo prototipo Fulvia Coupé Concept presentatato, se ricordo bene, nel 2003.

Credo che queste discussioni meritino spazio. Farò il possibile perché venga riaperto il forum del sito http://www.ruoteclassiche.it, chiuso purtroppo per la cattiva educazione di alcuni frequentatori.

Con molti saluti,

Raffaele Laurenzi
Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/12/2010, 20:34, modificato 2 volte in totale.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

Messaggio da leggere da ZeroAlfa »

Inviato: martedì 9 marzo 2010 16.08
A: DirettoreRCL
Oggetto: R: I: I: ...grazie di cuore, Ruoteclassiche!!


Gentile Direttore,

posso dirle di trovarmi d'accordo con quasi tutto quanto da Lei accennato nell'ultima mail. Non v'è alcun dubbio che l'industria dell'auto sia oggi molto più standardizzata di quanto non lo sia stata trenta o quaranta anni fa o anche più. Questo è vero: sinergie, joint ventures, globalizzazione dei gusti dei consumatori e delle esigenze dei vari mercati... Sono tutti fattori che hanno spinto in questa direzione. E lo vediamo accadere sotto i nostri occhi, giorno dopo giorno. Basti pensare ai motori che ormai possono permettersi di passare pure da una Mini a una Citroen senza che questo oggi stupisca. Qualche decennio fa, avventure come quella della Citroen SM o, pur nella sua diversità dal caso SM, dell'Alfa Arna erano l'eccezione: oggi verrebbe da dire che sono la regola. Esatto , è il mondo che cambia. E cambia a qualunque latitudine e a qualunque longitudine, rivoluzionando anche mercati che fino a ieri si caratterizzavano per una loro spiccata specificità. Penso al mercato nord-americano, penso alla Ford che si avvia a rendere le sue gamme per l'Europa e per il nord-America pressoché uniformi. Insomma, così è la vita. Ma , tutto sommato, è un processo che è iniziato con l'automobile medesima: quanti costruttori (piccoli e grandi) hanno dovuto gettare la spugna nel corso di questi quasi 130 anni di storia dell'auto? Quanti piccoli carrozzieri ha perso l'automobile? Una volta si personalizzava tutto ciò che stava su un autotelaio come oggi si personalizzano i tappetini della DS3 o il padiglione di una Mini o la chiave di una 500 o le calotte degli specchietti di una Mito. E ci sembra già di poter dire che la nostra auto non sarà mai come quella di un altro. Volendo usare una parafrasi, verrebbe da dire: è la maturità, bellezza!! Sì, perché il mercato dell'auto è ormai un mercato maturo e, come in tutte le cose mature, accade che con la maturità finisci però anche col perdere una buona dose di fantasia.

Detto questo, però, non riesco personalmente a tracciare una netta linea di demarcazione tra ciò che è bene e ciò che è male. Perché, pur in un clima di standardizzazione imperante, le parole e i racconti che ascolto oggi dalla bocca di un ragazzo che coi suoi vent'anni si mette nel 2010 alla guida di una Mito trasmettono quelle stesse emozioni che ricordo provavo io a vent'anni e che sentivo provare anche a mio padre. Passano le generazioni di auto, cambia il mercato, cambia il concetto stesso di auto... ma siamo sempre là a parlarne in modo fatalmente diverso da come parleremmo di una lavastoviglie o di un computer. E allora, se penso questo, riesco a vedere tutto sotto una luce diversa e riesco a divertirmi alla guida di un'Alfetta e di una 146, perché - pur separandole tantissime diverse soluzioni tecniche - tutte e due riescono a trasmettermi le stesse emozione alla guida. Mi rendo conto del fatto che probabilmente è una cosa troppo difficile da comprendere veramente, ma... semplicemente è così. Ad ognuno la sua croce! :-)

Verosimilmente, quando - tra qualche decennio - tutte le nostre automobili saranno delle ibride più ibride della stessa Prius, quando tutte si muoveranno con uno "zzzzzzzz" di sottofondo e quando i motori a combustione interna non si faranno più aiutare da un piccolo motore elettrico ma saranno loro ad aiutare il grande motore elettrico che spingerà la nostra auto... beh, forse allora rimpiangeremo un po' anche questa standardizzazione dei nostri giorni e magari storceremo un po' di meno il naso di fronte a compromessi che allora ci sembreranno peccatucci veniali e nulla più. Chissà. Nel frattempo, non ci penso più di tanto e mi godo anche i miei Twin Spark di seconda generazione, che avranno pure il basamento Fiat ma a cui, in tutta sincerità, non sono fino ad ora riuscito a rimproverare mai nulla.

Infine, non posso che concordare con Lei su quanto scritto a proposito dei test delle varie riviste specializzate, tra cui ovviamente quel Quattroruote a cui - credo - entrambi siamo adeguatamente affezionati (sia pure da prospettive differenti). E, in effetti, quando - nella mia precedente mail - alludevo a queste prove su strada, pensavo appunto ai giudizi su prestazioni e comportamento dinamico delle vetture in questione. Con ciò non ho mai inteso dire che quei modelli siano stati privi di qualunque altro difetto. Ma, tutto sommato, penso che questo possa valere per tutte le auto, di qualunque marchio. Ovvio, ci sono modelli con indici di difettosità maggiori e modelli con indici di difettosità minori. Ma proprio l'ennesima rivoluzione dei nostri giorni (il recentissimo caso Toyota) mi spinge a pensare che (come amava ripetere anche Gianni Agnelli in molte delle interviste che mi è capitato di leggere nel corso degli anni e della mia carriera di appassionato) "forse siamo peggiori di tanti altri, ma non so quanti siano migliori di noi."

Ho un vizio, un brutto vizio, peggiore anche di quello del fumo: più un qualcosa viene bastonato e maltrattato dagli altri, più io mi ci lego e lo faccio mio. In questo caso mi riferisco ai tanti "veri" alfisti che in questi ultimi 11 anni e mezzo si sono sempre sentiti in dovere di sbeffeggiare allegramente soprattutto una delle ospiti del mio garage: la 146, appunto. E mi ci sono legato al punto che di una cosa sono certo: la 156 passerà e pure la Giulia (acquistata usata qualche anno fa) prima o poi lascerà il posto a qualche altra storica. Ma loro due, l'Alfetta acquistata nuova nel '73 da mio padre e la 146 acquistata nuova da me nel '99, le terrò sempre con me. Perché, appunto, saranno pure peggiori di tante altre, ma non so quante siano migliori di loro. Ma forse pecco di orgoglio.

Mi scusi, mi sono fatto prendere la mano e mi rendo conto che sarebbe più corretto non rubarLe altro tempo. E' vero, sarebbe interessante trattare questi argomenti in un forum pubblico, ma non so fino a che punto la rete sia oggi matura abbastanza per "discutere" (nel senso più alto del termine) senza dividersi in guelfi e ghibellini uniti solo dalla caciara e dagli insulti reciproci. Dopo tante esperienze in giro per il web, mi sono rassegnato all'idea che - nella stragrande maggioranza dei casi - i forum si traducono rapidamente in campi virtuali di battaglia di cui non si sentirebbe affatto la mancanza: la vita reale è già sufficientemente complicata di suo per desiderare di complicarsela anche virtualmente. Ma forse la mia è solo semplice stanchezza e sicuramente tanti altri sarebbero felicissimi della riapertura del vostro forum. Al riguardo, buona fortuna! E, in ogni caso, mi ha fatto davvero grande piacere scambiare queste quattro chiacchere con Lei.

Un lampeggio!!


D.B.
Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/12/2010, 20:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tutta colpa di 164, 155 e 146... Ovviamente!!

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Da: DirettoreRCL <redazione@ruoteclassiche.it>
Oggetto: I: I: I: ...grazie di cuore, Ruoteclassiche!!
Data: Giovedì 11 marzo 2010, 15:19


Mi permette di “rubare” alcune sue osservazioni, nel caso volessimo fare un altro editoriale sul tema?

Grazie, Raffaele Laurenzi


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Ultima modifica di ZeroAlfa il 07/12/2010, 20:35, modificato 2 volte in totale.
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