Concept Pandion - Bertone
Bertone ha rilasciato nuove foto ufficiali ed informazioni sulla concept Pandion presentata a Ginevra. Nata per celebrare i 100 anni di Alfa Romeo, la Pandion è dotata di meccanica Alfa Romeo 8C Competizione, con il V8 4.7 da 450 Cv montato anteriormente. Realizzata da Mike Robinson, nuovo Direttore dello Stile la Pandion è lunga 4,63, larga 1,94 ed alta 1,28 metri e si fa notare per l’apertura ad elitra inversa delle grandi portiere, possenti come le ali del Falco Pescatore (Pandion Haliaetus) a cui la futuristica concept deve il nome. Il tema dominante, ispirato al logo ed alla storia di Alfa Romeo, è quello denominato Skin & Frame, un insieme di fascino e razionalità, ma anche linee e superfici combinate tra loro recuperando simboli importanti della storia del biscione, come il frontale a V che cita la classica mascherina italiana. Molto suggestive anche le lame che fuoriescono nel posteriore e che, nell’intreccio, nascondono i gruppi ottici.
Gli interni, disegnati con un nuovo stile chiamato algorithmic design, seguono una struttura a reticolo apparentemente casuale che forma un abitacolo 2+2 con i sedili posteriori di fortuna e quelli anteriori realizzati come chaise longue anatomiche dello spessore di 30 mm formate da un guscio di carbonio rivestito in Technogel e retroilluminato tessuto reLIGHT che si adatta alla forma del corpo del pilota e del passeggero con una tecnologia di provenienza aeronautica. La strumentazione è minimalista ed i retrovisori sono sostituiti da telecamere, abbinate a 3 schermi digitali interni.




concept 2uettottanta
Prima le foto dal vivo, poi le ufficiali e ora siamo al terzo appuntamento con la 2uettottanta, scenografico prototipo che Pininfarina ha esposto al Salone di Ginevra appena inaugurato. La grande firma celebra con il concept ed il suo nome di battesimo gli 80 anni di attività e al contempo il mito del Duetto.
La 2uettottanta segna l’inizio delle celebrazioni per l’importante compleanno di Pininfarina. Scelta tutt’altro che casuale: lo spider Alfa Romeo è da sempre uno dei piatti forti di Pinin. E proprio come i migliori spider Alfa nati dalla matita di Pininfarina, la 2uettottanta si concentra sull’emozione di trovarsi al volante di una vettura scoperta dalla grande personalità estetica.
Il prototipo è anche un omaggio ai cento anni del Biscione, casa cui Pininfarina è legata a doppio filo: il connubio ha generato una lunga serie di modelli ancora oggi ricordati. La 2uettottanta è una due posti secchi ipotizzata con motore 1750 turbo e disposizione longitudinale, con evidente richiamo alla 1750 Veloce del 1968, una delle tante derivate dalla celebre Osso di Seppia.
La concept misura 421 x 180 x 128 cm e ha un passo di 250 cm. Difficile, anzi impossibile parlare di Pininfarina senza analizzare gli elementi stilistici delle sue creazioni. La nervatura che attraversa orizzontalmente tutta la fiancata viene descritta come “un gesto ininterrotto applicato a proporzioni dinamiche e sportive”, accentuate a loro volta dalla posizione dell’abitacolo, sensibilmente spostato indietro. Design semplice ma efficace, sportivo ma non muscoloso, anzi agile e armonico.
Il frontale è caratterizzato da una linea orizzontale che ha al suo centro lo scudetto Alfa Romeo realizzato in alluminio e reso funzionale oltre che decorativo: lo scudetto incorpora delle alette orizzontali flottanti con funzioni aerodinamiche ed è collegato al parabrezza (in alluminio battuto a mano) dai due segni che scorrono lungo il cofano. Una fascia in carbonio nella parte inferiore del frontale agisce da splitter convogliando l’aria verso la parte posteriore della vettura.
Le superfici proseguono levigate, essenziali e morbide lungo la fiancata e fino al posteriore, il cui stile fa eco a quello del frontale. Qui l’elemento notevole sono le due gobbe dei roll-bars alle spalle dei sedili che inglobano alle loro estremità le appendici che sostengono le cinture di sicurezza. L’abitacolo è dominato da una caratterizzazione fortemente driver-oriented del cruscotto e da una bella reinterpretazione dei classici strumenti circolari Alfa Romeo.
Sul tunnel, che con la fibra di carbonio a vista testimonia la sua natura di elemento strutturale del telaio, trova posto il selettore Alfa DNA. Altro pezzo forte degli interni è il volante, reinterpretazione di quello a tre razze forate del Duetto, con tanto di paddles del cambio a doppia frizione. Persino le scanalature delle gomme, realizzate in collaborazione con Dunlop, sono state disegnate da Pininfarina. Il cerchio, riproponendo un tema stilistico tipico Alfa, lascia trasparirel’impianto frenante carboceramico Brembo.
I frutti del matrimonio tra Alfa e Pininfarina sono tanti: già negli anni Trenta la neonata azienda realizzò una cabriolet su base 6C 1750 Gran Sport. Nel 1935 fu poi la volta dello Spider Sport Aerodinamico e nel dopoguerra vennero gli 88 esemplari del cabriolet unificato tipo 1900 C Sprint.
La vera pietra miliare fu però la Giulietta Spider, pensata dapprima per l’esportazione sulla costa ovest degli USA e venduta poi anche in Europa. Con i 17.000 esemplari della Giulietta e i quasi 10.000 della Giulia, cambiarono letteralmente le sorti di Pininfarina e prese definitivamente forma la sua futura vocazione industriale. Il successo venne eguagliato dall’altrettanto iconico Duetto, presentato al Salone di Ginevra 1966 e prodotto dalla Pininfarina fino al 1993. Sarebbe quasi l’ora di rinverdire i fasti…no?



